Dai dati previsionali dell'indagine PMI di novembre 2024 di S&P Global-Hamburg Commercial Bank, l'attività dell'eurozona è riscesa in contrazione per la seconda volta in tre mesi. Nel frattempo, l'ottimismo sulle previsioni future è crollato ai minimi in poco più di un anno. Il nuovo calo della produzione è dovuto al declino dell'attività economica terziaria, che per la prima volta in dieci mesi ha raggiunto il manifatturiero in zona contrazione, che ha a sua volta segnato un tasso di calo accelerato, con la produzione in forte declino e maggiore di ottobre.
Secondo le stime preliminari, l'indice PMI manifatturiero è sceso a 45,2 punti dai 46 precedenti, risultando inferiore ai 46 punti attesi dagli analisti. Una soglia che resta inferiore anche a quella critica di 50 e che denota ancora una contrazione dell'attività. Diminuisce invece il PMI dei servizi, che scende a 49,2 punti rispetto ai 51,6 punti precedenti e si confronta con i 51,6 punti attesi. Di conseguenza, il PMI composito si porta a 48,1 punti dai 50 precedenti.
Fra le maggiori economie europee, la Germania mostra un miglioramento del PMI manifatturiero a 43,2 da 43 punti, contro un consensus di 43,1 punti e un calo del PMI sevizi a 49,4 da 51,6 (sotto il 51,8 atteso). In Francia, il PMI manifatturiero cala a 43,2 da 44,5 (44,6 punti il consensus) e il PMI servizi scende a 45,7 da 49,2 (era atteso 49).
"Difficilmente la situazione avrebbe potuto rivelarsi peggiore - ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank - Il settore manifatturiero dell'eurozona sta affondando sempre più nella recessione, e adesso, dopo i due mesi precedenti di lieve crescita, anche il settore dei servizi sta iniziando adessere in difficoltà. Non c'è da stupir si, considerato il recente caos politico nelle maggiori economie dell'eurozona: il governo della Francia che si muove su un terreno instabile e la Germania alle presse con le elezioni anticipate. Se a tutto questo aggiungiamo l'elezione a presidente degli USA di Donald Trump, non c'è da meravigliarsi che l'economia stia avendo problemi. Le aziende al momento navigano a vista".
"Il settore dei servizi ha preso una svolta inaspettata, riportando il primo calo dell'attività da gennaio - ha aggiunto - Speravamo che minori livelli di inflazione e maggiori salari, avrebbero potuto incentivare i consumi e la domanda di servizi, ma anche questa speranza è stata infranta. Non ci sono i requisiti di una ripresa a breve termine in quanto sia i nuovi ordini che quelli in fase di lavorazione sono diminuiti a ritmi ancora più veloci di quelli registrati ad ottobre".