L'indagine HCOB PMI-S&P Global di dicembre 2024 ha segnalato un altro mese di deterioramento delle condizioni del settore manifatturiero in tutta l'Eurozona, estendendo l'attuale sequenza di declino a due anni e mezzo. L'anno si è chiuso con un'accelerazione della contrazione sia dei nuovi ordini che della produzione, mentre sono state riportate forti riduzioni dell'attività di acquisto e delle scorte di beni. Anche i livelli di occupazione nelle fabbriche hanno seguito la tendenza al ribasso, anche se è stato riportato un modesto miglioramento della fiducia delle imprese poiché le aspettative di crescita hanno raggiunto un massimo di quattro mesi.
L'indice PMI manifatturiero a dicembre 2024 è sceso a 45,1 punti, rispetto ai 45,2 punti della stima preliminare e del consensus. L'indicatore dello stato di salute del settore manifatturiero si conferma però ancora al di sotto della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque fra recessione ed espansione.
A livello nazionale, il PMI in Italia è salito a 46,2 punti dai 44,5 perdente e rispetto ai 44,9 del consensus. La Spagna registra un miglioramento a 53,3 punti dai 53,1 precedenti e contro i 53,6 attesi, mentre il dato della Francia si è attestato a 41,9 punti rispetto ai 41,9 attesi e ai 43,1 precedenti. Il PMI della Germania invece è sceso a 42,5 punti dai 43 precedenti, rispetto ai 42,5 indicati dagli analisti.
"È dicembre e il settore manifatturiero non ha niente da festeggiare - ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank - I nuovi ordini sono diminuiti ancora di più rispetto ai due mesi precedenti, facendo svanire ogni speranza di una rapida ripresa. Questa visione è supportata dall'accelerazione del calo degli ordini in fase di lavorazione".
"Un segno della ripresa del settore arriverà quando le aziende inizieranno a ricostruire le loro scorte di beni intermedi, ma dicembre non ha mostrato niente di tutto ciò. Invece, le giacenze sono state ridotte di nuovo a un ritmo molto rapido - ha aggiunto - Le aziende hanno anche accelerato l'esaurimento delle loro scorte di prodotti finiti, prevedendo chiaramente una domanda ancora debole. I produttori stanno ancora tagliando posti di lavoro. Sebbene a dicembre il ritmo di riduzione dell’organico sia leggermente rallentato, è ancora relativamente elevato ed è probabile che questa tendenza continui anche nel nuovo anno, date tutte le notizie sulla ristrutturazione delle aziende".
"All'interno dell'eurozona, a fine anno, il settore manifatturiero della Spagna, crescendo notevolmente, sta andando contro tendenza, mentre i tre maggiori paesi dell'eurozona - Germania, Francia e Italia, che sono le prime tre destinazioni di esportazione della Spagna – sono bloccati in una recessione industriale. La Spagna ha il vantaggio di essere meno esposta alla Cina, destinandovi solo il 2% delle sue esportazioni. La riduzione dei costi energetici ha anche aiutato il manifatturiero spagnolo a superare meglio la crisi. Tuttavia, questa nazione, che rappresenta solo il 12% circa del PIL dell'eurozona, non sarà in grado di risollevare l'intera economia del blocco da sola", ha concluso.