L'
oro ripiega, dopo aver toccato nuovi massimi storici, dopo che il presidente degli Stati Uniti
Donald Trump ha cambiato rotta ieri sul potenziale licenziamento del presidente della Federal Reserve. "Non ho alcuna intenzione di licenziarlo",
ha risposto a una domanda sulle sue intenzioni nei confronti di Jerome Powell, dopo che negli scorsi giorni aveva alzato il tiro contro il banchiere centrale, facendo pressione per un abbassamento dei tassi di interesse.
La de-escalation di Trump ha migliorato il sentiment del mercato in generale, facendo salire le azioni e permettendo un guadagno al dollaro. Questa mattina l'oro si attesta in area
3.300 dollari l'oncia (-2,20%).
Prima del dietrofront di Trump, il Segretario al Tesoro
Scott Bessent aveva definito la
guerra commerciale con la Cina "insostenibile", innescando inizialmente un re-pricing dei vari asset. Oltre a una posizione leggermente più morbida sulla Cina, Trump ha anche espresso ottimismo riguardo a un potenziale accordo commerciale, suggerendo che si tradurrebbe in dazi "sostanzialmente" inferiori sui prodotti cinesi. Tuttavia, ha chiarito che l'accordo finale "non sarà minimamente vicino" agli attuali dazi, sebbene "non sarà pari a zero", ha aggiunto.
Gli analisti di ING fanno notare che le
partecipazioni degli ETF (Exchange-Traded Fund) in oro hanno raggiunto i
livelli più alti da settembre 2023. In dollari USA, tuttavia, questa posizione ha raggiunto un livello record, dato il rally dei prezzi (l'oro spot è aumentato di oltre il 30% da inizio anno, il che lo rende la materia prima con le migliori performance).
Intanto, continua la sua corsa il
Bitcoin, che negli ultimi giorni ha seguito più da vicino la performance dell'oro. Stamattina scambia a quota
93.600 dollari, in rialzo del 6% nelle ultime 24 ore e del 12% nell'ultima settimana. La maggiore criptovaluta è comunque ancora lontana dal record di 106 mila dollari di dicembre 2024.
(Foto: flaart / Pixabay )