AGICI e Accenture hanno presentato a Palazzo Clerici a Milano i risultati dell'analisi
"Un prezzo dell'elettricità più equilibrato per la sostenibilità e la competitività del Paese", in occasione del 25° Workshop annuale dell'Osservatorio Utilities AGICI-Accenture. L'analisi ha esaminato le cause che rendono il prezzo all'ingrosso dell'
energia elettrica in Italia tra i più alti d'Europa (109 €/MWh nel 2024, quasi il doppio rispetto, ad esempio, alla Francia) e ha delineato un percorso per
ridurlo fino al 20% nei prossimi cinque anni, avvicinandosi ai livelli di Germania e Regno Unito. Il percorso analizza tre aree di intervento: riforme di mercato, accelerazione della produzione da rinnovabili e riduzione del costo del gas.
A determinare il prezzo elevato sono tre principali cause. La prima riguarda il mix di produzione con forte dipendenza dal gas, che copre ancora il 45% del totale al 2024,e un minore sviluppo delle rinnovabili - 38% del mix contro il 50% della Spagna. A incidere poi è il
meccanismo di formazione del prezzo che fa sì che la
generazione a gas agisca da price setter nel 70% delle ore, a causa dell'assenza di alternative programmabili. Questo aspetto rende il mercato particolarmente esposto alla volatilità dei prezzi del gas, soprattutto durante periodi di tensioni geopolitiche e incertezze sulla sicurezza della fornitura. La terza causa riguarda, infine, la localizzazione sia della domanda che della generazione rinnovabile (in particolare solare ed eolico) non ottimale rispetto alle aree geografiche con il maggior potenziale di risorse rinnovabili a basso costo.
Alla luce di queste evidenze, il percorso individuato dallo studio AGICI-Accenture per abbassare potenzialmente fino al 20% il costo dell'elettricità nei prossimi cinque anni passa in primo luogo per le riforme di mercato,
riducendo il ruolo del gas come price setter. Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso lo sviluppo di una piattaforma, come ad esempio il MAVER, che crei un mercato trasparente e liquido in cui domanda e offerta possano negoziare contratti di lungo termine per le rinnovabili in modo efficiente, riducendo rischi e costi sia per i fornitori che per i clienti.
In secondo luogo, emerge come necessaria l
'accelerazione dello sviluppo delle rinnovabili, incrementando la capacità installata e l'elettricità generata attraverso interventi mirati per favorire il repowering.
Infine, terzo cardine di questo percorso è la
riduzione del costo del gas, da attuare attraverso azioni quali negoziazioni uniche a livello UE e investimenti in infrastrutture per diversificare ulteriormente le fonti di approvvigionamento.
In parallelo a queste azioni, lo studio individua due macro leve strategiche finalizzate a rafforzare la resilienza del sistema energetico italiano in un contesto globale sempre più incerto: la
riduzione del costo delle rinnovabili, avvicinando la domanda alle aree a più alto potenziale, favorendo il
repowering degli impianti già in esercizio, snellendo le procedure autorizzative, il cui "ingolfamento" pesa ormai per il 20% sul costo, e puntando anche su investimenti in innovazione tecnologica. Oltre a questo sarebbe necessario
superare il modello del PUN (prezzo unico nazionale, che determina una media di prezzo basato su tutta la rete nazionale) in favore di un
pricing determinato per
aree di distribuzione, in modo da favorire quelle zone dove la produzione di energia rinnovabile è più alta; la ricaduta di questo modello sarebbe interessante soprattutto per il Sud Italia, che ad oggi consuma soltanto il 50% dell'energia rinnovabile che produce, mentre con un
pricing determinato per ogni area potrebbe vedere una sorta di
"rinascita industriale", avendo la possibilità di offrire energia probabilmente a prezzi molto più convenienti.
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Non esiste una soluzione unica per ridurre l'alto costo dell'elettricità in Italia, ma è necessario implementare una serie di interventi che toccano le regole del mercato ed il mix delle fonti energetiche attraverso una programmazione equilibrata e sinergica, con scelte strategiche che devono portare il nostro sistema energetico ad essere strutturalmente più sicuro e meno dipendente da
contesti geopolitici sempre più
incerti", ha commentato Pierfederico Pelotti, responsabile del mercato Utilities di Accenture Italia. "Studiando anche le misure adottate o in corso di attuazione in altri Paesi, abbiamo individuato tre aree di intervento che, in tempi ragionevoli, potrebbero
abbassare i prezzi dell'elettricità in Italia del 20%, avvicinandoli a quelli di Germania e Regno Unito. Per raggiungere i livelli della Spagna, che gode di vantaggi naturali e strutturali in ambito di rinnovabili, gas e nucleare, sarà necessaria invece una strategia di più lungo termine". Secondo Pelotti è anche importante proseguire nell'ambito dell'energia nucleare, senza la quale una base line programmabile avrebbe come unica alternativa al gas il ritorno alle centrali a carbone.
Nel corso dell'evento sono stati inoltre consegnati i premi
"Manager Utilities – Andrea Gilardoni" per l’anno 2024. In questa diciottesima edizione, ad aggiudicarsi il
Premio Manager Utilities – categoria Energia sono stati, ex aequo, Paolo Merli, AD di ERG e Pietro Pacchione, Managing Director di Tages. Per quanto riguarda il
Premio Manager Utilities - categoria Servizi Pubblici Locali, la giuria ha riconosciuto Cristian Fabbri e Orazio Iacono, Presidente Esecutivo e AD di Gruppo HERA. Infine, Valeria Olivieri, Head of Strategy & Corporate Development di Edison, ha ottenuto il
Riconoscimento Speciale “L’energia di domani: il futuro è donna”.