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Caro energia, Lega presenta mozione: Governo si impegni su bollette, rilancio nucleare e neutralità tecnologica

articolo pubblicato il 5 febbraio 2025 - 16.51 in Energia
Abbassare le bollette di famiglie e imprese attraverso una serie di misure il sostegno ai clienti domestici economicamente svantaggiati e la piena attuazione del gas e dell’energy release 2.0. Lo chiedono i senatori della Lega attraverso una mozione presentata al Governo nella giornata di ieri che porta la prima firma di Massimiliano Romeo (gli altri co-firmatari sono Minasi, Potenti, Germanà, Bergesio, Bizzotto, Borghesi, Borghi Claudio, Cantù, Dreosto, Garavaglia, Murelli, Pirovano, Pucciarelli, Stefani, Testor per un totale complessivo di 17 esponenti del Carroccio). Lo riporta l'Agenzia di stampa Energia Oltre.

LA MOZIONE: IN UE FORTE AUMENTO PREZZI ENERGIA E GAS: NEL 2024 A QUOTA 108,5 EURO A MWH
Più nel dettaglio, i senatori della Lega evidenziano che l’Unione europea “per diventare il primo continente green” ha messo in campo diversi strumenti per “la decarbonizzazione di vari settori, incluso quello energetico e il sistema per lo scambio delle quote di emissione ETS (emission trading system)”. Tuttavia, “l’aumento del prezzo del gas, unitamente al forte incremento del prezzo dell’anidride carbonica (oltre 75 euro a tonnellata) sul mercato ETS in conseguenza dei più sfidanti obiettivi di decarbonizzazione (55 per cento di riduzione delle emissioni al 2030 rispetto al 1990) del green deal, ha portato ad un forte aumento del prezzo dell’energia elettrica”, tanto che “nel 2024 il prezzo medio giornaliero dell’energia elettrica in Italia”, è stato “pari a 108,5 euro a megawattora, è risultato il più alto dell’Unione europea: l’87 per cento in più della Francia, il 72 per cento in più della Spagna e il 38 in più della Germania”.

A GENNAIO PREZZI A 143 EURO A MWH
Non solo. A gennaio 2025 “il prezzo medio giornaliero dell’elettricità in Italia è aumentato a circa 143 euro a megawattora, mentre il prezzo medio giornaliero del gas è quasi a 50 euro a megawattora. Le quotazioni (future) del prezzo gas al mercato TTF di Amsterdam si attestano per tutto il 2025 a valori prossimi ai 50 euro a megawattora”. Chiaramente, osservano gli esponenti del Carroccio “oltre agli alti prezzi dell’energia elettrica, sulle bollette degli italiani impattano anche gli elevati oneri di sistema (con uno scenario di prezzi dell’energia ipotizzato per il 2025 a 125 euro a megawattora la componente ASOS è stimata a 8,5 miliardi di euro), quali corrispettivi destinati alla copertura dei costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema energetico, tra i quali rientrano la promozione dell’efficienza energetica, il sostegno alle energie rinnovabili (componente maggiormente rilevante), il capacity market (necessario a per garantire l’adeguatezza del sistema elettrico nazionale a fronte delle fonti rinnovabili intermittenti), il bonus sociale e il regime tariffario speciale per le ferrovie”.

Il conseguente aumento delle bollette, prosegue la Lega nella mozione al Governo, sta creando una serie di problemi: “L’andamento storico degli indicatori sulla povertà energetica proposti dalla raccomandazione UE 2023/2047, dal 2021 è in aumento la popolazione che non riesce a scaldare adeguatamente la propria casa”.

CAUTELA NELLA REVISIONE DEL SYSTEM MARGINAL PRICE, SERVE DISACCOPPIAMENTO PREZZO RINNOVABILI DA GAS E CARBONE
“Occorre cautela nella revisione del system marginal price, sistema comune nel mercato europeo che ha dimostrato negli anni di funzionare – si legge nel testo -. È opportuno che il disaccoppiamento del prezzo delle energie rinnovabili da quello delle programmabili (gas e carbone) venga attuato attraverso il ricorso a strumenti come quelli basati sui contratti per differenza (CFD) a due vie su base pluriennale (20-25 anni), o come l’energy release, oppure attraverso un maggiore ricorso a contratti a lungo termine (PPA) concepiti in primis come accordi di natura privata liberamente negoziati in tutte le loro parti”, evidenzia il Carroccio nel teso della mozione ricordando che alla Camera è in conversione il decreto Emergenza-Pnrr che assegna al GSE il ruolo di garante di ultima istanza per la gestione dei rischi di inadempimento di controparte (offtaker o produttore) nei contratti di lungo termine da fonti rinnovabili”.

SERVE IL NUCLEARE
“La decarbonizzazione del sistema di generazione elettrico non potrà essere raggiunta facendo affidamento alle sole fonti rinnovabili, anche a causa della non programmabilità del fotovoltaico e dell’eolico, ma attraverso l’introduzione del nucleare nel mix elettrico – prosegue poi la mozione -. Anche l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) ha messo in risalto che per raggiungere le emissioni nette di gas serra pari a zero entro il 2050 sarà necessario incrementare la quota di energia nucleare a livello globale. Il nucleare è ritenuto la tecnologia che, combinata alle rinnovabili, nel medio-lungo termine consentirà di perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione con emissioni nette pari a zero al 2050, permetterà di avere energia elettrica a prezzi competitivi e allo stesso tempo permetterà sia di rispondere alla domanda sempre crescente di energia elettrica per la progressiva elettrificazione dei consumi, sia di garantire un sistema energetico sicuro e stabile, nonché di produrre idrogeno senza emissioni”.

LE RICHIESTE DELLA LEGA AL GOVERNO
Da queste serie di premesse seguono le richiede al Governo a cui i leghisti chiedono che si impegni “a prevedere un sostegno ai clienti domestici economicamente svantaggiati, crescente con il numero di componenti del nucleo familiare, ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute, attraverso un rafforzamento del bonus sociale che prevede sconti nelle bollette di luce e gas” e a “dare piena attuazione all’energy release 2.0” e al “gas release 2.0” “mediante l’aumento della produzione nazionale di gas naturale al rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti, alla riduzione della dipendenza energetica e delle emissioni di gas climalteranti, nonché, soprattutto, per garantire forniture di gas naturale di nuova produzione a prezzi calmierati a favore, in via prioritaria, dei clienti industriali a forte consumo di gas naturale”.

Il Carroccio chiede poi di “potenziare lo strumento dei contratti di lungo termine per l’energia verde” “favorendo l’aggregazione della domanda con le piccole e medie imprese” e di “attivare le procedure per consentire la realizzazione del rigassificatore di Gioia Tauro, considerato opera strategica, al fine di potenziare la capacità di ingresso da sud del gas in coerenza con il ruolo dell’Italia di hub strategico per l’energia a livello europeo”.

E ancora di individuare nuovi strumenti di promozione e sostegno dell’efficientamento energetico, in particolare per la riqualificazione degli edifici residenziali, a prevedere un accesso diretto alle energy service company (ESCO)” “mediante lo strumento contrattuale dell’energy performance contract (EPC)”, di “assicurare e far osservare in Unione europea il principio della neutralità tecnologica”, infine, di “accelerare il rilancio del nucleare attraverso l’impiego di mini reattori nucleari modulari (noti come SMR), non solo per contenere prezzi dell’elettricità ai fini della tutela della competitività, ma soprattutto per l’efficacia della tecnologia dell’atomo per la decarbonizzazione e per la sicurezza del sistema energetico”.

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